Quando ci sono di mezzo il vino (buono), menti sveglie e la comune voglia di (ri)lanciare un territorio, anzi un “terroir”, è facile piacersi. Le chiamano affinità elettive, ed è stato davvero un po’ così. Esperimento: in un giorno di inizio settembre che già profuma di vendemmia metti a pranzo, ai Due Buoi di Alessandria (Qui il ristorante stellato), il presidente del Consorzio di Tutela (del Gavi), l’addetta stampa (del Consorzio), e la giornalista che del Gavi(shire) ama scriverne e che il Gavi (Cortese) ama berlo. Effetti: progetti, spunti, articoli cominciano a fermentare, come gli zuccheri nel mosto. E’ la vinificazione delle idee. La scelta, del presidente, ricade su un Gavi del Comune di Gavi Pelöia “San Bartolomeo di Fulvio Bergaglio” (scopritela qui) che ci piace per l’inconfondibile “mineralità”: “Calice o bottiglia?”, la risposta è un coro: “Bottiglia”.
Partecipanti, 3: io, il presidente del Consorzio Maurizio Montobbio e l’addetta stampa Selvaggia.
Un brindisi per… “la squadra”, intesa come gruppo di addetti ai lavori che credono nel Gavi e in tutto quello che ci sta attorno, turismo, arte, storie (di vite e di vita), bellezza.
P.S. Questo post è stato scritto a tappe, e non senza difficoltà: colpa di Salvador Dalì, un gatto (il mio), che ha voluto a tutto i costi partecipare.